Sgomberiamo la testa dal fraintendimento che la vulnerabilità e la sensibilità siano aspetti svantaggiosi per l’umanità. Prendiamo invece in considerazione che la voce, sottile e forte allo stesso tempo di alcuni di noi, possa in qualche modo salvare il mondo, prendere le parti del più debole, dell’animale o della pianta in via d’estinzione. Facciamo finta che un mondo gentile sia possibile, che l’irrequietezza che ci anima dal profondo possa trasformarsi in forza e audacia contro tutte le guerre, che la creatività che ci anima possa diventare slancio di grandi metamorfosi. Facciamo conto che più inquieti messi insieme possano, grazie ad un’influenza positiva amplificata ed un sostegno reciproco e amorevole, creare realtà inimmaginabili. Facciamo finta e poi … non facciamo finta più.
Smettiamola di ritenerci insipidi, malati o di poco conto. Piuttosto consideriamoci inquieti e malati.
Malati di bellezza.
Solo di bellezza.
di Manuela Rossetti, Operatrice Alta Sensibilità